Grande successo per il ritorno, 30 anni dopo, di GIAMPIERO INGRASSIA nei panni di Seymur, ne LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI – il primo musical italiano prodotto dalla Compagnia della Rancia con la regia di Saverio Marconi – che ha segnato nel 1989 il suo primo debutto in un genere che negli anni lo ha visto apprezzato protagonista di grandi titoli internazionali.
La “nostra” Piccola Bottega degli Orrori made in Italy, si ispira a” Little Shop of Horrors”, il musical pluripremiato basato sull’omonimo film del 1960 diretto da Roger Corman che debuttò nel maggio del 1982. Dopo 2.209 repliche, è il terzo musical più a lungo rappresentato nella storia dei teatri Off-Broadway. Nel 2003 il musical fa il salto di qualità e debutta in un teatro di Broadway, il Virginia Theater, dove rimane in scena per quasi un anno. Nel 1986 la trasposizione cinematografica diretta da Frank Oz ottiene due candidature agli Oscar: miglior canzone originale (“Mean Green Mother from Outer Space”, che insieme al brano che dà il titolo al musical e a “Skid Row”, “Somewhere That’s Green”, “Suddenly Seymour” diventa una hit) e migliori effetti speciali.
La trama:
La storia di questo musical, in bilico tra horror e comicità è nota: le luci si accendono sui peggiori bassifondi della Newyork anni ’60, Skidrow è una delle zone della città più povere e degradate, un luogo dove di certo non si viene per fare shopping e non il posto ideale per aprire un qualsiasi genere di attività.
Qui sorge La Piccola Bottega degli Orrori del titolo, ovvero una piccola bottega di fiori che naviga in pessime acque, proprio in un quartiere dove la speranza è ormai una chimera, la scuola è inutile, il lavoro scarseggia e la gente vuole solo fuggire. Realizzare il sogno della celebrità è forse l’unica arma di riscatto possibile.
In questo scenario si agitano i buffi protagonisti di questa storia tragicomica: nel fallimentare negozio di fiori dell’avido signor Mushnick, il giovane orfano imbranato Seymour Krelborn lavora come commesso al fianco di Audrey, la bella collega dal poco rispettabile passato d’ accompagnatrice, di cui è irrimediabilmente innamorato senza speranza.
I suoi giorni da “botanico sfigato” corrono tutti uguali senza prospettiva, persino Gesù appare in scena un attimo solo per bullizzarlo con un effetto comico deflagrante. Tra un vaso da trapiantare e una vetrina da spolverare, la vita dell’ orfano Seymur è piatta, finchè costretto dai debiti e dalla mancanza di clienti il sig. Mushnick non annuncia ai suoi dipendenti di aver deciso di chiudere bottega. A questo punto però per salvare il negozio e il lavoro, Audrey consiglia all’avido padrone di esporre in vetrina una bizzarra piantina che Seymour, ha acquistato dai cinesi in un mercatino, dopo che durante un’eclissi gli è apparsa improvvisamente. La trovata si dimostra molto efficace e la pianta, soprannominata da Seymur “Audrey 2″, in omaggio alla sua “bella”, una volta esposta in vetrina inizia ad attirare nuovi clienti, e gli affari come per magia decollano. Tuttavia misteriosamente la piantina d’ un tratto inizia ad appassire preoccupando Seymur che prova di tutto per farla star meglio. Nulla funziona, finché pungendosi accidentalmente un dito con una scheggia di legno, scopre che Audrey 2 si nutre esclusivamente di sangue umano, per vivere e crescere. Da allora Seymour ingenuamente inizia a pungersi le dita e a nutrirla col proprio sangue senza rivelare il segreto a nessuno. La pianta finisce su tutti i giornali, i clienti fanno la fila per entrare nel negozio di fiori e il nostro garzone diventa una celebrità celebrata dall’orecchiabile brano “E adesso Seymour”.
Fattosi più sicuro Seymour tenta ora di chiedere ad Audrey di uscire con lui, ma lei rifiuta l’invito per via del suo fidanzato, il dottor Orin Scrivello, un sadico e violento dentista che ama picchiarlaIn realtà Audrey segretamente ricambia l’amore che Seymour prova per lei ma ancora non osa confessarlo. Audrey infatti sogna di coronare quell’amore in un esilarante brano” Quel posto lì”, in cui molto pragmaticamente tra gli ingredienti della felicità coniugale stereotipata, oltre alla casetta in periferia e i mobili coperti dalla plastica, evoca il “Bimby” al posto dei bimbi, con un effetto davvero esilarante.
Una notte, non appena Seymour chiude il negozio, Audrey 2, cresciuta a dismisura, inizia a parlare chiedendogli di farle avere ancora più sangue, ma Seymour non è più in grado darle il proprio. Allora la pianta gli propone di uccidere la gente per nutrirla, promettendogli che in cambio lo renderà ricco e famoso, ma soprattutto gli promette il cuore dell’affascinante Audrey. Inizialmente Seymour rifiuta l’orribile proposta, ma quando vede che la ragazza che viene maltrattata da Scrivello, cambia idea e decide di sacrificarlo. Ma la pianta non è mai paga, e vuole sempre di più: gli eventi sfuggono di mano al povero Seymour in un susseguirsi di omicidi e risate, fino ad arrivare ad un finale inaspettato e “diverso” in cui è proprio la nostra malvagia protagonista vegetale a spuntarla con un diabolico piano.
La nostra recensione:
In questa quarta edizione italiana della Piccola Bottega degli Orrori, riadattata e diretta da PIERO DI BLASIO, la diabolica pianta è interpretata da Audrey II VEKMA K, una Drag Queen di fama internazionale, che dona tutto il suo “eccentrico allure” alla piantina, rimanendo sempre in perfetto equilibrio tra black humour e glamour. In scena INGRASSIA è perfettamente in parte, buffamente imbranato nelle vesti del killer pasticcione ma assolutamente sicuro nel ripercorrere i passi di Seymour: anche questa volta canta, balla e fa sorridere nei panni del sociopatico per caso.
Al suo fianco FABIO CANINO, già attore di esperienza nel teatro di prosa, che recita per la prima volta in musical, interpretando il ruolo del venale Mushnik, e fornisce una bella prova e profondendo nel suo personaggio tutta la sua innata ironia.
Ad affiancarli nel ruolo di Audrey la calda simpatia sudamericana di BELIA MARTIN che torna in Italia dopo lo straordinario successo di Sister Act prodotto da Alessandro Longobardi. Belia, oltre alla sua piacevole presenza scenica, mette in campo tutto il suo talento canoro, confermandosi ancora una volta una delle più interessanti voci del musical attuale. A completare il cast EMILIANO GEPPETTI, nel ruolo di Orin il dentista sadico. Scrivello è da sempre il personaggio più assurdamente divertente e folle della piece, e sebbene il confronto con i precedenti interpreti cinematografici sia sempre arduo( considerato che si parla di attori del calibro di Jack Nicholson e Steve Martin) Geppetti piace moltissimo, e dimostra grande versatilità anche nei piccoli cameo che gli sono affidati aldilà del suo ruolo principale. Grazie alla sua bravura e a una dose eccezionale di autoironia, Geppetti riesce ad essere perfettamente convincente delineando lo psicopatico fidanzato dentista di Audrey con precisione e strappando autentiche risate( merito soprattutto della sua bellissima mimica) che trovano l’ apice nell’ esilarante canzone ” DENTISTA”.
Infine menzione d’onore per le tre strepitose coriste sul palco per tutto lo show: GIOVANNA D’ANGI, STEFANIA FRATEPIETRO e CLAUDIA PORTALE. Belle, colorate, spiritose, ma su tutto ecco le loro voci, semplicemente esplosive che impreziosiscono lo spettacolo con esibizioni cariche di pura bravura, che rappresentano uno dei motivi per cui vi consigliamo caldamente la visione del musical in scena alla Sala Umberto fino al 22 dicembre.
Belli i costumi e accattivanti le coreografie dell’ensemble di ballerini, che movimenta lo spettacolo portando un contributo di pura energia all’ intero spettacolo.
Toccante la dedica finale a un grande del teatro musicale recentemente scomparso: Manuel Frattini, che la Compagnia e Giampiero Ingrassia hanno voluto ricordare con un pizzico di commozione, omaggiandone la memoria mettendo in scena un piccolo pinocchio di legno, in ricordo di ” Pinocchio”, uno dei tanti musical di successo che videro Frattini protagonista.
Interamente cantata dal vivo in conclusione questa versione 2.0 della Piccola Bottega degli Orrori convince, diverte e un pò spaventa, come da copione. Preparatevi perciò a “morire”… dal ridere!
LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI
SALA UMBERTO
3 – 22 DICEMBRE 2019
Via della Mercede, 50 Roma
www.salaumberto.com tel.06.6794753 prenotazioni@salaumberto.com
Dal martedì al venerdì ore 21, sabato ore 17 e ore 21, domenica ore 17,
Prezzi da 28 a 38 euro