We will rock you, al Teatro Brancaccio la musica dei Queen colpisce ancora

We will Rock you

We will rock You ha fatto letteralmente impazzire il pubblico del Brancaccio, accorso in massa alla prima del musical che mette in scena 24 tra i maggiori successi dei Queen e ben riflette lo spirito delle performance live della storica band.
We Will Rock You come molti sapranno non è però al suo debutto assoluto e ha alle spalle già oltre 8 milioni di spettatori, 2700 performance e 12 anni consecutivi di rappresentazioni a Londra.
Prodotto da Ben Elton in collaborazione con Roger Taylor e Brian May. Lo show ha debuttato al Dominion Theatre di Londra il 12 maggio 2002 e il successo fu così eclatante da entrare nella Top 10 degli show più longevi nella storia del West End.

we will rock youIl musical ha già debuttato anche in Italia a dicembre del 2009, riscuotendo anche nel nostro Paese un grande successo. Tuttavia lo spettacolo al Brancaccio andato in scena ieri è una nuovissima produzione concepita ad hoc per il pubblico italiano da Claudio Trotta per Barley Arts. Pur mantenendo la storia, i personaggi e le musiche originali, eseguite dal vivo da una fantastica orchestra, questo è un nuovo allestimento, attento a sottolineare l’aspetto politico, attuale e visionario alla base del musical e completamente rinnovato sotto ogni aspetto.
Il cast infatti è rinnovato e la Regia è in questa edizione affidata a Tim Luscombe candidato al Lawrence Olivier Award, alla Scenografia concepita da Colin Mayes, fino alle Coreografie curate da Gail Richardson. Direzione Artistica è affidata a Valentina Ferrari, confermata nel ruolo di ‘Killer Queen’, mentre Riccardo Di Paola è alla Direzione Musicale e Cristina Trotta il Produttore Esecutivo.
Ma tutti coloro che dopo il successo e gli Oscar di Bohemian Rhapsody si aspettano uno spettacolo dedicato all’ epopea dei Queen, sono fuori strada: non si tratta infatti di una sorta di biopic sulla band tramutato in musical, ma di un’opera teatrale compiuta che vuol fare un omaggio al rock in genere. Una celebrazione della libertà e della gioventù, con sullo sfondo l’irripetibile musica che questa grande band a creato. Chi avrà il piacere di assistere allo spettacolo ancora in scena a Roma fino al 3 Marzo al Teatro Brancaccio, si troverà dunque davanti ad una favola originale e un po’ naif (come lo sono tutti i sogni giovanili), a cui le trascinanti canzoni dei Queen conferiscono potenza e grandiosità.
Ma andiamo con ordine: il sipario si apre su un futuro distopico in cui il mondo è diventato un grande centro commerciale denominato “Pianeta Mall”. Qui ogni libero pensiero e ogni immaginazione sono stati proibiti e cancellati dalla mente degli individui. Farsi degli amici è considerato antisocial(media), e gli uomini e le donne sono ridotti a meri consumatori, sciocchi esseri vuoti e senza anima, che vivono di apparenza e rincorrono i socialnetwork.
Tutti sul pianeta sono stati resi incapaci di sognare e, sono alla mercè totale di una temibile multinazionale che controlla tramite internet e i social network le loro menti, la Global soft, capeggiata dalla tirannica fashion blogger Killer Queen, e dal suo scagnozzo Khashoggi.
Il rock a pianeta “Mall” è stato bandito per il suo pericoloso potere aggregante e non esistono più strumenti musicali, nessuno sa più cosa significhi la musica vera, suonata dal vivo, che nel frattempo è stata proibita e sostituita dalla musica elettronica della Global Soft. Ora tutti i seguaci del rock rimasti sono perseguitati, e costretti a nascondersi.
Ma sarà proprio il rock grazie alla resistenza messa in atto dai Bohemians ( giovani “valorosi” innamorati delle sette note e della libertà) guidati dall’ inconsapevole “uomo dei sogni”, il giovane e goffo Galileo Figaro (Salvo Vinci), a rivoluzionare questo inquietante futuro.
Grazie ad un’oscura profezia i giovani risaliranno alle radici del rock riscoprendone il significato, ed infine riusciranno a ritrovare gli ultimi strumenti musicali, dando vita alla prima performance live dopo secoli al Webley Stadium in una scenografia che evoca il Live Aid. Sarà così che i nostri eroi sconfiggeranno Killer Queen, ristabilendo così la giustizia, tramite la carica dirompente della musica a suon di rock and roll.

we will rock youIl testo oscilla tra humour e riflessione sociale, con piccole incursioni nella satira politica e nell’ attualità (che si declinano in questo caso in chiave italica) infarcendo i dialoghi di riferimenti a faccende politiche di casa nostra, come nel caso della battuta affidata ai “cattivi del musical” che pronunciano il celebre adagio grillino: “Uno vale uno.” I Bohemians poi che sin dalla versione originale hanno buffi nomi di star della musica giocati in chiave assolutamente ironica (abbiamo donne che si chiamano Ozzy Osbourne e oppure la” terribilmente rock” Britney Spears confusa con un terribile metallaro) nella versione italiana( con uno spirito glocal) fanno invece riferimento ai big della musica nostrana( Battisti, Bertè, Nannini, Pino Daniele).
Chiaro l’intento di We will rock you di fare una critica alla società contemporanea dominata dal consumismo e dalla globalizzazione, in cui contano più “i like” sui social che il talento o la vera personalità. Come era evidente già al debutto di dieci anni fa che questo lungimirante musical vuol attaccare un certo tipo di musica: considerata tutta uguale fatta con i campionamenti, i software e gli effetti speciali, rea di allontanare le persone dal senso vero del rock e fatta solo per fare soldi, vendendo dischi scadenti. Quale antidoto migliore allora che un musical così, che nella performance live concentra tutta la bravura di un cast di voci pazzesche e di una favolosa orchestra dal vivo( formata da sei elementi tra i quali spiccano le due straordinarie chitarriste Federica Pellegrinelli e Roberta Raschellà), che ti fa vivere tutta la potenza della musica rock, firmata dalla regina delle band, i Queen.
E anche quest’anno al Brancaccio alla prima la magia di questa musica si è compiuta: impossibile non cantare e battere le mani a tempo, intonando i brani di Freddie Mercury e soci. Il pubblico in visibilio ha applaudito con entusiasmo le trascinanti esibizioni canore del cast,i bellissimi costumi e le elettrizzanti coreografie di questo show in grande stile, dove più volte si è udito a scena aperta un “ brava/bravo” sorgere spontaneo dal pubblico, sfociando in un applauso clamoroso. Gli spettatori insomma nonostante il libretto un po’ debole (ma decisamente migliorato in questa versione) si sono autenticamente emozionati, lasciandosi coinvolgere dalle immortali note di 24 brani del repertorio dei Queen, eseguiti in maniera davvero esaltante. Bohemian Rhapsody, Another One Bites the dust, No one but you( con un toccante amarcord dedicato agli artisti scomparsi troppo in fretta tra cui spicca Freddie), I want it all con una coinvolgente incursione nel pubblico di “Brit” che accende l’ entusiasmo tra gli astanti e tanti tanti altri brani indimenticabili…

we will rock you

We will rock you- Killer Queen

Assolutamente da mozzare il fiato ad esempio l’esibizione di “Scaramouche” alias Alessandra Ferrari quando intona “Somebody to love” facendoci letteralmente innamorare della sua voce e guadagnadosi uno scrosciante applauso. Immensa Valentina Ferrari(cantante, attrice e direttore artistico), con la sua interpretazione della perfida Killer Queen, che con la sua voce potente, profonda e sensuale mette veramente i brividi apparendo sul palco sulle note di “Killer Queen” e altri brani, con i sui costumi fetish e spettacolari, che la fanno apparire un po’ Crudelia, un po’ Tina Turner, un pò Lady Gaga confermandosi, come aveva già fatto nel 2009, una cattiva assoluta, divertente e perfettamente riuscita, che domina la scena ad ogni uscita sul palco.
Salvo Vinci è l’impacciato Galileo, giovane visionario che capeggia suo malgrado la rivolta, e che ci regala bellissimi momenti con la sua voce pazzesca quando canta “Who wants to live forever” in duetto con la Ferrari o in “Bohemian Rhapsody” ma che soprattutto trascina tutto il teatro al suono di “We Will rock you” a cantare a squarciagola battendo i piedi quando scatta l’apoteosi finale dopo la vittoria, e poi la voce di Vinci risuona in tutta la sua forza con” We are the champions”.

Nel cast anche i bravi Massimiliano Colonna nei panni del saggio bibliotecario Pop, Paolo Barillari (Khashoggi), Claudio Zanelli nei panni del rivoluzionario Brit, e Loredana Fadda (Oz).
Uno spettacolo che forse non piacerà ai fan più puristi dei Queen ma che entusiasmerà tutti quanti gli altri con tanta adrenalina e voci da far girare la testa, perciò vi consiglio assolutamente di non perdervi questo musical che regalerà due ore di puro intrattenimento.

We Will rock You dopo Roma partirà in tournée e girerà l’ Italia fino ad aprile, toccando Napoli, Catanzaro, Reggio Calabria, Catania, Bari, Firenze, Padova, Torino, Gorizia, Parma, e riprenderà a novembre.

 

 

Il buono:far conoscere a tutte le generazioni la musica dei Queen, e mandare al mondo un bel messaggio “Il futuro non è scritto il futuro è nelle nostre mani”
Il bello:vedere persone di tutte le età emozionarsi, cantare e ballare al ritmo di questi brani immortali

 

 

 

 

We will rock you !
TEATRO BRANCACCIO
Via Merulana, 244 – 00185 Roma
botteghino@teatrobrancaccio.it TEL.06 80687231

ORARI SPETTACOLO
mercoledì 27 febbraio ore 20:45, giovedì 28 febbraio ore 20:45, venerdì 1 marzo ore 20:45
sabato 2 marzo ore 17:00 e 20:45 , domenica 3 marzo ore 17:00

PREZZI BIGLIETTI
Poltronissima Gold 65 €, Poltronissima 55 €, Poltrona A 39 €, Galleria A 39 €, Galleria B 29 €

per info:www.teatrobrancaccio.it/spettacoli/stagione-2018-2019/we-will-rock-you/

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